Zio Vanja
Regia ed adattamento: Marco Bellocchio
Protagonisti principali: Michele Placido, Sergio Rubini
Musiche originali: Carlo Crivelli
Stagione teatrale 2014-2015
Nel corso degli incontri con il regista Marco Bellocchio circa la messa in scena dell’opera di Cecov, il concetto che si affermava con maggior frequenza era l’idea del “tempo che passa sempre uguale”, accanto alla constatazione (ovviamente soggettiva) che la commedia, pur assumendo la connotazione della tragedia intima ed esistenziale senza sangue, tendeva in più di un’occasione alla farsa.
Questi sono i due concetti che in qualche modo si sono imposti, assurgendo a principio ispiratore della colonna sonora realizzata con l’apporto decisivo di Giuseppe Pelura (tutti i flauti ), e di Marco Crivelli (tutte le percussioni), musicisti dell’Orchestra Città Aperta, oltre ad Andrea Filippucci alle chitarre e suoni elettronici. Con la loro sensibilità e bravura hanno attualizzato il progetto compositivo.
Bisognava immergere la rappresentazione di “Zio Vanja”in un clima musicale che alludesse al tempo che passa senza accelerazioni, senza la paura di scadere in forme popolari di musica quasi bandistica in alcuni punti, fidandoci della capacità di mantenere uno stile che alludesse in maniera più o meno esplicita alla Grande Madre Russia.
Questo è stato realizzato cercando suoni onomatopeici da me preparati, il ticchettio di una pendola (Glockenspiel+W.block) o il vento per esempio(emissione di fiato nei flauti senza suono), in una sorta di traslazione dell’idea di “tema con variazioni” inteso nel senso più ampio possibile.
Carlo Crivelli
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