Paolo Benvegnù racconta cosa significa per lui scrivere
In occasione dell’uscita di “Mr Newman” (label Woodworm, publishing Ala Bianca), il nuovo Ep degli Scisma, abbiamo chiesto a Paolo Benvegnù di raccontare nel modo che preferiva il suo scrivere canzoni. Quando un editore ed un artista lavorano insieme al centro ci sono le canzoni e la passione di chi le scrive. Ecco che con queste parole viene così a galla uno dei volti piu’ belli di questo mestiere.
Sono nel rossore
Ci si metteva intorno al fuoco.
La Luce, specie al buio, regala sempre un altrove.
Così fiorivano le Storie snocciolate da ognuno anelante al centro di ogni piccolo universo.
Non vedi?
Ancora perpetuiamo le medesime tradizioni.
Raccontare perciò di me, che racconto l’assenza, il diniego, lo scetticismo, è pura follia.
Serve? – mi chiedo spesso – Raccontare il mancato equilibrio di un funambolo?
E ancora.
Che cosa serve?
O serviamo noi a noi stessi?
Ché non ci si sente così soli se parliamo ed ascoltiamo?
Così questa è la mia dote.
La Resa alla Meraviglia.
La voce tesa come una Madre felice fresca di bucato steso.
Scrivere per me racconti dell’Assenza.
Amare ogni Cosa.
Stupore.
Poi sono canzoni.
Poi sono tessuti.
Poi ci sono gli essere umani innamorati.
E tendere al centro esatto dell’abisso.
Dove non c’è Niente.
Eppure è tutto vero.
Come le Stelle.
Dove tutto è Bellissimo.
(Paolo Benvegnù)