Alan Sorrenti
Nato a Napoli il 9 Dicembre 1950 da padre partenopeo e madre gallese, Alan Sorrenti cresce con il progressive rock inglese degli inizi anni ’70 e cerca un nuovo uso della voce ispirandosi al cantautore californiano Tim Buckley.
Debutta con l’album Aria (EMI, 1972) ottenendo il premio della critica discografica per le nuove tendenze come miglior album dell’anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean Luc Ponty. Il singolo Vorrei incontrarti diventa una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post ’68.
Nel 1973 viene registrato interamente a Londra il secondo album Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto (EMI, 1973) con musicisti del progressive britannico. Grazie al singolo Serenesse cresce l’interesse della televisione italiana.
Il terzo album Alan Sorrenti (EMI, 1974) contiene Dicitencello Vuje, un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia.
L’esperienza americana, Figli delle Stelle e Tu sei l’unica donna per me
Nel 1976, insieme al produttore esecutivo Corrado Bacchelli, Alan Sorrenti intraprende il primo viaggio transoceanico verso l’America del Nord, prima a New York, tappa d’obbligo, e poi verso la West Coast. A San Francisco registra con una band fusion il quarto album Sienteme it’s time to land (EMI, 1976). La band americana lo segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film.
Trasferitosi a Los Angeles, in California, Alan Sorrenti registra i suoi 3 albums più popolari: Figli delle Stelle (EMI, 1977), la cui omonima hit Figli delle Stelle esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo. Successivamente L.A. & N.Y (EMI, 1979) e Di Notte (EMI, 1980), realizzati con la produzione del leggendario chitarrista e produttore californiano Jay Graydon e con la partecipazione del pianista David Foster.
Nel 1979 Tu sei l’unica donna per me, dall’album L.A. & N.Y., arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all’arena di Verona il Festival Bar.
Un anno dopo Non so che darei, dell’album Di Notte, rappresenta l’Italia all’Eurovision Festival classificandosi terzo.
Nel 1982 Il singolo La strada brucia, realizzato tra L.A. e Londra, e poi l’album Angeli di strada (RICORDI, 1982), registrato in Islanda, esprimono il rifiuto dell’artista a essere confinato entro certi modelli di mercato e inizia a riconoscersi come un “outsider visionario” che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività.
L’incontro con il “Vero Buddismo di Nichiren Daishonin” si materializza nel mistico album Bonno Soku Bodai (WEA, 1986).
Il circuito discoclub
Nel 1992 il ritorno in studio, di nuovo a Londra, dove realizza insieme all’editore Toni Verona l’album dal titolo Radici (DSB, 1992). Una “London Version” dei brani più famosi arrangiati da Matteo Saggese, con il quale scrive i due inediti Vola ed Esisiti tu.
Nel 1996 esce una raccolta di Greatest Hits intitolata Miami (EMI, 1996) con 3 inediti tra cui la traccia Kyoko mon amour che rappresenta la sua entry nel circuito discoclub.
Nel 2003 l’inedito Sottacqua (SONY, 2003) prodotto a fasi alterne. Prima con Dj Alex Neri e Marco Baroni (entrambi duo Kamasutra e successivamente Planet Funk); poi con Soul Est, una produzione R&B di Trieste insieme ad Alex Castellana e Nick Ardessi. Tratto da quell’album è Paradiso Beach che, gradito a Radio DJ, va forte nel circuito clubs, ponendo Alan Sorrenti all’attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2014 l’uscita del remix di Figli delle Stelle, realizzato a New York con il Dj americano Louis Vega.
Il quarantesimo anniversario di Figli delle Stelle
L’esigenza di Alan Sorrenti di raccontarsi in un ampio e ricco progetto, che include una raccolta particolareggiata della sua musica dall’inizio degli anni ’70, lo porta nell’autunno 2017 alla pubblicazione per l’Universal di 2 cds in occasione di Figli delle Stelle 40th Anniversary.