ALFIO ANTICO: Esce oggi PANCALI CUCINA, il NUOVO VIDEO E SINGOLO del maestro del tamburo che anticipa l’uscita del nuovo disco a marzo
Alfio Antico non è soltanto l’ultimo aedo di una cultura popolare.
Alfio Antico è la cultura popolare.
È la “radica” di una cultura ancestrale, le cui origini si perdono nel tempo.
Giuseppe Attardi
Da oggi, mercoledì 27 novembre, è disponibile su YouTube, in digital download e sulle migliori piattaforme streaming “Pancali Cucina” (Al-Kemi/AlaBianca), il nuovo video e singolo del maestro italiano del tamburo Alfio Antico, che anticipa l’uscita del nuovo disco a marzo con la produzione artistica di Cesare Basile in collaborazione con Gino Robair e Mattia Antico.
Il video è stato prodotto dall’etichetta Ala Bianca e realizzato da Melgart con la regia di Giuseppe Lanno, la fotografia di Simone Tacconelli e la performance di Francesca Pizzo.
Il brano è costruito su una filastrocca breve e incalzante che si sviluppa su un tappeto ritmico sanguigno, popolare ed elettronico insieme, imperniato sullo strumento principe di Alfio Antico: il suo tamburo. Il cantilenare della filastrocca si protrae finché “Pancali Cucina” non si apre in un ritornello liberatorio dove un coro risponde alla voce urlata di Alfio Antico.
Sona tamburu sona,
li morti vannu a travagghiari,
Sona tamburu sona,
li vecchi tornanu picciriddi
Alfio Antico ha vissuto fino all’età di 18 anni facendo il pastore fra le montagne dell’entroterra siracusano e respirando, in una vita non certo priva di durezze, le favole, le storie, i miti della cultura contadina. I suoni delle 600 campane del suo gregge; la nonna che con il proprio magico tamburello scacciava – lui bambino – i mostri della solitudine e della paura; le prime esperienze musicali nelle strade delle grandi città fino all’incontro con i più famosi musicisti e uomini di teatro della grande tradizione italiana fanno di Alfio Antico un artista che ha raggiunto la piena maturità.
Il maestro del tamburo italiano ha oltre settanta tamburi, tutti fabbricati da sé e meravigliosamente intarsiati con immagini di divinità agresti, segni antichi che racchiudono una saggezza eterna. Attraverso il ritmo ed il canto, Alfio Antico scolpisce le mille figure del tempo. “Io sono il tamburo”, sussurra in perfetta simbiosi col suo strumento, volendo significare una mistica unità fra la viva pelle della sua mano e quella morta e antica che, fissata ad un setaccio da grano, torna a nuova vita cantandoci storie d’amore e poesia.