Il ritorno degli Scisma: dopo 15 anni di silenzio esce “Mr. Newman”, il nuovo Ep
Esce venerdì 9 ottobre “Mr. Newman” (Woodworm Label, Ala Bianca Publishing), il nuovo Ep degli Scisma, la band di culto degli anni ’90 da cui è nata la carriera di Paolo Benvegnu’
Tra il 1996 e il 2000 gli Scisma sono stati una delle piu’ affascinanti band della scena alternativa Italiana. In una fine di decennio in cui gli occhi del pubblico e del mondo discografico italiano guardavano con un certo interesse a quanto usciva dall’underground gli Scisma hanno pubblicato due album (“Rosemary Plexiglass”, 1996, e “Armstrong”, 1999) che ancora oggi, come non molti altri dischi di quegli anni, suonano come se fossero stati appena pubblicati.
La band si distingue da subito unendo pop d’autore e sperimentazione, chitarre rock e delicate melodie, ironia e onirica lucidità, diventa così in breve tempo un fenomeno di culto per il pubblico e viene acclamata dalla critica.
Nonostante questo nel 2000 arrivano le difficoltà in seno alla formazione e il progetto viene sospeso. La band si riunirà solo il 10 maggio 2003 per un concerto d’addio all’auditorium Flog di Firenze.
Dalle ceneri degli Scisma vedrà la nascita già l’anno successivo “Piccoli Fragilissimi Film”, il primo album con cui Paolo Benvegnu’ lancia la sua apprezzatissima carriera solista. Ma gli Scisma non sono solo Paolo Benvegnu’, e i membri della band dimostrano con le loro carriere di essere una delle realtà italiane piu’ aperte e consapevoli su quanto avveniva musicalmente anche fuori dall’Italia. Negli stessi anni la tastierista Michela Manfroi suona con la band belga dei Venus, mentre la bassista Giorgia Poli collabora tra gli altri con il musicista e produttore inglese John Parish.
Arriva così come un regalo inatteso in questo 2015 la notizia dell’uscita di un nuovo Ep inedito della band, a cui seguiranno solamente tre date live a Bologna, Brescia (doppia data dopo che la prima è andata velocemente sold out) e Roma.
“Mr. Newman”, se da un lato congela il tempo e ci riporta indietro di quindici anni, facendoci ascoltare una band compatta ed affiatata come se tutto fosse ancora fermo al 1999, dall’altro mostra tutti i segni (positivi) del tempo trascorso, che vede oggi i componenti della formazione dotati di una maturità, una complessità artistica e al contempo di una leggerezza che difficilmente si trovano riunite insieme nella gran parte degli artisti oggi i circolazione.