Enzo Jannacci – Quelli che…

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La prima ristampa in CD di "Quelli che..." di Enzo Jannacci, pubblicata nel 2011 da Ala Bianca con l'aiuto del figlio di Enzo, Paolo Jannacci.
La versione in CD ha un notevole miglioramento della qualità audio grazie all'intervento di Paolo Jannacci che ha pulito, editato, rimasterizzato e aggiustato gli originali. Il CD ha un sonoro perfezionato che dona un'esperienza di ascolto e una percezione infinitamente migliorate nella qualità.

Enzo Jannacci registra il disco a gennaio del 1975 negli studi Regson di Milano.
Il tecnico del suono è Gianluigi Pezzera e la copertina del disco è di Cesare Montalbetti.
"Quelli che..." è il primo disco di Jannacci a racchiudere alcuni brevi monologhi, di cui uno in coppia con il telecronista sportivo Beppe Viola.

"Quelli che..." di Enzo Jannacci contiene alcune delle più belle canzoni del grande cantautore. L'album fa parte dei suoi più grandi successi insieme a "Foto ricordo", "Secondo te che gusto c'è" e "O vivere o ridere", anch'essi ristampati da Ala Bianca in formato CD.

Enzo Jannacci: le canzoni


Una particolarità di questo album è che molti dei brani erano già stati pubblicati in precedenza in versioni differenti.
Vincenzina e la fabbrica, ad esempio, è stata pubblicata qualche mese prima su 45 giri.
In quella versione aveva un arrangiamento totalmente diverso rispetto a quella dell'album.
Dario Fo aveva già inciso Il bonzo  nel 1968, con il titolo Ora importa anche a me della mia libertà. La canzone, tratta dallo spettacolo con regia di Fo, La passeggiata della domenica, è ispirata alla morte di Thích Quảng Đức.
Cochi e Renato avevano già inciso L'arcobaleno nel 1969 da con un testo leggermente diverso (scritto dai due comici) e con il titolo La domenica.
Nove di sera è una traduzione di Sergio Bardotti di una canzone di Chico Buarque, A televisão.
La canzone Il monumento è firmata testo e musica da Jannacci, ma una nota all'interno del disco segnala diversamente. Jannacci dichiara che il testo, antimilitarista, è tratto da un volantino trovato durante l'inaugurazione di un monumento. Nella realtà, è invece tratto da una poesia di Bertolt Brecht (pubblicata tradotta in italiano nel settembre del 1965 dalla rivista Nuovo Canzoniere Italiano).
Televisione, costruita sulla falsariga della prima chanson di Jaques Prevert in Paroles, è introdotta da una breve riflessione che sintetizza un suo punto di vista riguardo alla televisione.

Quelli che...


La canzone che da il titolo all'album dura invece quasi nove minuti: su di una base blues da manuale, accompagnata da un sassofono, e i periodi che iniziano tutti con le due parole del titolo. Scorrono, senza un ordine preciso, vizi e costumi, luoghi comuni, contraddizioni e caratteristiche dell'uomo medio. Ogni strofa si conclude con un intercalare "oh, yeah", a sottolinearne la vena ironica.
La peculiarità del brano permetterà a Jannacci di modificare di volta in volta buona parte del testo durante le sue esecuzioni e re-incisioni, adattandolo con il segno dei tempi.

Tracklist

  1. La Televisiun 0’19”
  2. Quelli che… 8’13”
  3. El me Indiriss 5’48”
  4. Il Monumento 3’03”
  5. Borsa Valori 1’50”
  6. L’arcobaleno 3’38”
  7. Vincenzina e la Fabbrica 4’06”
  8. Dottore… 0’48”
  9. Viva la Galera 0’21”
  10. Il Bonzo 5‘35”
  11. 9 di Sera 3’50”
  12. Il Karate 1’05”
  13. El Marognero 5’15”
  14. Il Kenia 1’05”